1936 - 1945
Attività artistica: sculture, bassorilievi e disegni
Nel 1936 Giuseppe Di Prinzio concluse il rapporto di lavoro con il laboratorio dei Cascella dovuto al venir meno di commesse di lavoro, mentre l'amicizia con la famiglia rimase intatta.
Aprì un proprio studio-laboratorio in via Marsala, assieme ad un altro ceramista Rocco Gabriele di Guardiagrele.
Seguirono intense attività sia nella scultura che nel settore grafico.
Con lo scoppio della II guerra mondiale venne chiamato alle armi.
Nel 1942 partecipò a due importanti mostre nazionali svoltesi a Roma e una sua terracotta venne acquistata dal Principe del Piemonte. Una sua scultura il “San Bartolomeo” (link a sculture) venne pubblicata sulla rivista “Lo Stile” diretta da Giò Ponti.
Durante la II guerra mondiale a causa dei bombardamenti su Pescara si rifugiò in un paese dell’entroterra, Arsita, e il 26 aprile del 1944 venne nominato Commissario per l'amministrazione straordinaria di quel Comune.
Peppino racconta (audio)
Nell'estate del 1944 ritornato a Pescara e stabilitosi in via Conte di Ruvo, sposò Anna De Antonis, dalla quale ebbe due figli, Luigi ed Andrea.
Peppino racconta (audio)
Alla fine degli anni ‘40 lo studio fotografico in via Nicola Fabrizi, aperto da Pasquale De Antonis, quando questi si trasferì a Roma, fu rilevato da Anna che da collaboratrice divenne responsabile dell’attività diventando, tra gli anni ‘50 e ’70, l’unica donna fotografa di Pescara, specializzata soprattutto nella ritrattistica.